"La solitudine di
cui siamo circondati ci pone in condizioni di grande smarrimento”.
Domenico Luppino è il direttore della cooperativa sociale Giovani
in vita, nata
nel 2003 a Sinopoli (in provincia di Reggio Calabria) per gestire e
lavorare terreni agricoli sottratti alla criminalità organizzata.
Nel mese di agosto, l’azienda è stata vittima di due
intimidazioni. Prima il furto di un trattore e di un trinciastocche,
poi l’incendio di una pianta di ulivo secolare (in un terreno di
proprietà di Luppino, fondatore e animatore della cooperativa).
“Sono messaggi: ci invitano ad andare via, e lo hanno fatto anche
esplicitamente, raggiungendoci nei nostri oliveti”. Infine, nella
notte tra il 26 e 27 agosto, dopo la denuncia pubblica dei fatti,
Luppino è stato minacciato di morte (vedi foto in fondo
all’articolo).
La criminalità
organizzata, e in particolare la ’ndrangheta reggina, non
tollera la capacità di creare lavoro (Giovani
in vita conta 40 tra soci e dipendenti, che diventano 70 nella
stagione della raccolta delle olive) e di commercializzare
i prodotti al di fuori dal contesto locale (anche nella
rete del commercio equo e solidale):
“Questo crea fastidio -spiega Luppino-, non fosse altro perché la
forza della ‘ndrangheta sta nel tenere la gente nella condizione di
bisogno. In maniera tale che le persone siano costrette a rivolgersi
al loro potere”.
Giovani
in vita gestisce circa 30
ettari di terreni confiscati,
ma anche 500
ettari di beni sequestrati,
“pagando un affitto all’amministrazione giudiziaria -racconta
Luppino-: ci assumiamo, cioè, il rischio d’impresa, e un danno
materiale come quello appena subito, il furto di un mezzo che non era
assicurato contro questa evenienza, mina la sostenibilità della
cooperativa”.
La
maggioranza dei terreni agricoli è in provincia di Reggio Calabria,
con due appezzamenti nel vibonese e in provincia di Catanzaro. In
tutto, Giovani in vita ha oltre 50mila piante di ulivo, la metà
delle quali gestite con metodo biologico. Oltre ai beni sequestrati e
confiscati conduce -racconta Luppino- “anche terreni di privati
cittadini che sono stati nel tempo inibiti dal coltivarli, perché le
forze di ‘ndrangheta avrebbero voluto impadronirsene”.
Oltre
all’olio d’oliva (anche aromatizzato), la cooperativa produce
agrumi (che trasforma anche in marmellate) e miele. “Ci stiamo
avventurando nella produzione di prodotti dolciari da forno: abbiamo
acquistato un laboratorio di pasticceria a Firenze,
dove abbiamo anche un punto vendita (è in via dei Ginori 24, si
chiama JAMU).
Un altro punto vendita è a Messina,
in piazza del Popolo. Inoltre forniamo l’olio ad Altromercato”.
La
“solitudine” di cui parlava Luppino si esplicita anche nella
difficoltà di reperire sul territorio tutte le attività d’indotto,
che potrebbero aiutare lo sviluppo della cooperativa: “In
agricoltura capita di doversi rivolgere a contoterzisti per lavori
specifici, che magari durano un mese all’anno ma che necessitano di
mezzi molto costosi, ed abbiamo notato che c’è una assoluta
mancanza di volontà di intervenire quando queste persone sono
interpellate da noi -racconta il direttore di Giovani in vita-.
Questo ci fa supporre, ed abbiamo elementi concreti, già segnalati
anche alle autorità giudiziarie, che queste persone siano state
diffusamente avvicinate da chi vuole farci terra bruciata intorno”.
Nonostante
queste difficoltà, anche grazie alla partnership con il movimento
del fair trade, negli ultimi anni la cooperativa ha saputo crescere,
arrivando a fatturare circa 2 milioni di euro “e senza ricevere
alcun finanziamento a fondo perduto”, precisa Luppino. Il trattore
rubato l’11 agosto era custodito all’interno di un capannone,
insieme ad altri mezzi agricoli (tutti posti sotto sequestro, perché
appartenenti all’azienda sequestrata) che non sono stati invece
toccati. In seguito al furto del trattore, la cooperativa ha avviato
una campagna di raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo mezzo
agricolo.
Chi
volesse aiutare Giovani in vita facendo una donazione può utilizzare
questi estremi:
bonifico
Bancario su Banca CARIME
filiale di Palmi minisportello di
Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC)
c/c intestato a Cooperativa
Sociale Giovani in Vita
IBAN: IT 33 E 03067 81490 000 000 020
524
BIC: CARMIT31
causale: liberalità per acquisto
attrezzature
Chi
volesse sostenere le attività della cooperativa ordinandone i
prodotti può contattare: